Capitolo terzo

RUDYARD KIPLING S'INCONTRA CON TOLSTOJ

Un giorno, dopo la guerra di giugno, sentii dire che Yulik era stato ucciso durante l'attacco contro le colline siriane. Fu un brutto colpo.

Non vedevo Yulik da quindici anni. Lo ricordo bambino di sei anni, non bellissimo ma straordinariamente vivace, la faccia coperta di lentiggini. Parlava un ebraico meravigliosamente ricco, che sarebbe suonato improbabile sulle labbra di chiunque non fosse un ragazzo di kibbuz.

All'udire la notizia la mia prima domanda fu: « Come l'hanno presa Grysha e Nadia? ». Mi dissero che l'avevano presa come ci si poteva aspettare da loro: senza mostrare alcun segno di dolore,

sembrando anzi essi confortare coloro che venivano a consolarli.

Grysha e Nadia sono i genitori di Yulik. Io li frequentavo quando ero amico della sorella di Yulik, che talvolta mi portava al suo kibbuz durante le festività ebraiche. Essi dovevano essere turbati alla idea che la loro figlia se ne andasse in giro con un tipo come me: cioè non solo un ragazzo di città, ma anche uno noto per proclamarsi - cosa inaudita - antisionista. Non essere sionista a loro

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