diale. Herzl concepì lo scopo della sua vita appunto come la conquista di una tale carta, e lo stesso fecero i suoi successori. La prima persona a cui rivolgersi era naturalmente il sultano turco. Herzl tentò personalmente di persuadere Abd ul-Hamld, totalmente dimentico del fatto che questo sovrano dalle mani insanguinate era universalmente odiato dai suoi sudditi arabi come loro brutale oppressore. Herzl si recò a Costantinopoli, e fu ricevuto dal sultano (17 maggio 1901) in veste di giornalista e non di delegato sionista. In una conversazione durata due ore egli offrì al sultano l'assistenza finanziaria della comunità ebraica mondiale come contributo alla soluzione delle croniche difficoltà turche in questo campo. Più tardi Herzl ebbe incontri con numerosi alti funzionari ottomani, ai quali ripete la stessa idea. Andato a vuoto questo tentativo, la seconda persona a cui rivolgersi era palesemente l'imperatore tedesco, a quel tempo il principale alleato dei turchi. La Germania era all'apogeo delle sue aspirazioni e dei suoi tentativi imperiali. Il Drang nach Osten aveva condotto al progetto di una ferrovia Berlino-Baghdad, come parte di uno sforzo complessivo inteso a riempire il vuoto mediorientale con la potenza imperiale tedesca. Già nel 1895 Herzl aveva scritto al Cancelliere del Reich Otto von Bismarck una lettera in cui affermava: « Se il mio programma è oggi prematuro, io lo metto a disposizione del governo tedesco. Che esso lo utilizzi quando ritiene giunto il momento opportuno ».

Durante la sua visita in Turchia e in Terra Santa il Kaiser Guglielmo ricevette Herzl, a cavallo, presso il villaggio ebraico di Mikve-Israel, sulla strada da Gerusalemme a Giaffa (2 novembre 1898). Herzl chiese al Kaiser di farsi patrono dell'organizzazione per l'insediamento ebraico in Palestina e Siria. Guglielmo non s'impegnò, ma espresse un giudizio favorevole sugli insediamenti di coloni sia ebrei che tedeschi

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