tra tappa decisiva. La morte (per cause naturali) fu quella di Elihau Golomb, il modesto e paziente fondatore e animatore della Haganah, cui Ben Gurion succedette al ministero della Difesa. Così, proprio quando una guerra di vaste proporzioni con gli arabi era divenuta inevitabile, Ben Gurion assumeva l'incarico di prepararvi Israele. L'uomo che per decenni aveva combattuto gli arabi negli aranceti di Petach-Tiqvah e nei campi di Sejjera assumeva le funzioni di ministro della Guerra.

Data l'imminenza della prova di forza, gli affari militari divennero il centro focale della vita israeliana. Ben Gurion, che non aveva mai avuto nulla a che fare con cose militari (eccettuato il suo breve servizio nell'esercito inglese durante la prima guerra mondiale) si trasformò improvvisamente nell'immagine esemplare del soldato, nell'uomo permanente-mente in battledress, cliché che ha poi mantenuto per tutto il suo periodo di governo, sino al 1963. La nuova generazione ha visto in lui esclusivamente il prototipo del soldato, clamorosamente lontano dal dirigente sindacale dei primi anni. Per avere un'idea del fenomeno, si provi ad immaginare John L. Lewis nei panni di comandante combattente dell'esercito statunitense.

Sia Ben Gurion che il sionismo avevano davvero percorso un lungo cammino.

Ai primi del gennaio 1948 nella piccola casa di Ben Gurion, sul Boulevard Keren Kajemeth a Tel Aviv, si svolse una riunione segreta. Vi partecipavano i membri dell'alto comando della Haganah e gli esperti per gli affari arabi dell'Agenzia ebraica. Uno dopo l'altro, questi ultimi mostrarono di non credere che gli eserciti degli Stati arabi sarebbero: intervenuti nella guerra tra ebrei e arabi palestinesi • che era scoppiata il 30 novembre 1947, il giorno sue-

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