Suez senza garanzie sulla libertà di transito per le navi israeliane e una precisa assicurazione che l'equilibrio delle forze militari non avrebbe subito mutamenti. Due giorni più tardi un gruppo di deputati conservatori composto dagli elementi colonialisti più reazionari (noti ai Comuni come i « ribelli di Suez ») richiese la cessazione immediata dei negoziati con l'Egitto, utilizzando come pretesto le rimostranze israeliane.

Mentre gli inglesi si ritiravano gli americani si facevano avanti. L'11 aprile 1954 Henry Byroade pronunciò un discorso sensazionale: disse che Israele doveva smetterla con il suo atteggiamento di conquistatore e abbandonare la convinzione che la violenza fosse l'unica politica comprensibile dai suoi vicini. Due giorni dopo Byroade annunciava che gli aiuti americani ad Israele sarebbero stati ridotti, mentre sarebbero stati aumentati quelli destinati ai piani di sviluppo degli Stati arabi.

Il 17 aprile Nasser assumeva ufficialmente la carica di primo ministro egiziano, e procedeva a epurare il governo dei sostenitori di Naghib.

Mentre si svolgevano questi eventi, lungo la frontiera giordana la tensione cresceva. Le azioni terroristiche di parte araba erano divenute cosa comune; da parte sua Israele rispondeva con massicce incursioni militari al di là del confine (linea su cui convergevano sia Lavon che Dayan). Assai più tardi Lavon avrebbe accusato Dayan di essere andato sistematica-mente oltre gli ordini, conferendo alle incursioni un carattere più massiccio di quello voluto dal governo. A sua volta Dayan avrebbe accusato Lavon di avere corteggiato gli ufficiali dell'esercito ordinando azioni non strettamente necessarie. In Israele circolava in quei giorni la storiella che ogni mattina il primo ministro Sharett apriva il giornale con mani tremanti,

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