vincolo che ci unisce a loro non sarà mai reciso. Ogni altro legame non può che essere transitorio e pragmatico ».

Tale inscindibilità del vincolo con Israele non era così ovvia agli occhi americani e inglesi. Il 12 giugno gli Stati Uniti minacciarono Israele di sanzioni, dichiarando ufficialmente che avrebbero interrotto gli aiuti a qualsiasi paese che violasse gli accordi di armistizio per il Medio Oriente. In ogni caso - ebbe a dichiarare Byroade due giorni più tardi --non ci si poteva attendere che gli aiuti a Israele durassero in eterno. Più oltre nello stesso mese Churchill incontrò Eisenhower e discusse con lui le forniture di armi all'Egitto, all'Iraq e agli altri paesi arabi, nonché l'imminente ritiro inglese dal canale di Suez.

Ogni giorno si aspettava l'attacco preventivo israeliano. Ma accadde invece qualcosa di totalmente diverso, quasi incredibile.

Stranamente, durante tutto questo periodo nessuna provocazione era venuta da parte egiziana. Certo" la macchina propagandistica strombazzava come al solito, e i profughi arabi passavano dalla striscia di Gaza in territorio israeliano a effettuare ruberie nelle loro vecchie terre. Ma il regime egiziano era occupato a sbarazzarsi degli inglesi.

Si potrebbe persino affermare che durante questo periodo l'atteggiamento egiziano si fosse addolcito. Il 19 giugno il generale Mahmoud Riad del ministero degli Esteri (più tardi sarebbe divenuto ministro) annunciò che gli arabi erano pronti ad accettare un controllo internazionale sulle acque del Giordano. Sarebbe stata la prima forma di concreta collaborazione tra gli arabi e lo Stato d'Israele. Il 26 giugno Eric Johnston, ambasciatore viaggiante del presidente Eisenhower, raggiunse un accordo con Egitto, Siria,.

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