Il 27 giugno 1954 fu finalmente firmato l'accordo anglo-egiziano. Quando Israele mandò per prova al canale di Suez una nave (la Bat-Galim, ovvero la Figlia delle onde) battente la propria bandiera, l'equipaggio venne arrestato. Fu rilasciato solo dopo esser stato sottoposto a tortura e in seguito a lunghe trattative. La nave fu sequestrata.

Ma un avvenimento assai più importante spostò infine l'attenzione dalla zona del canale. Alla metà del febbraio 1955 Ben Gurion tornò al ministero della Difesa (lasciando per il momento a Sharett - almeno nominalmente, se non nella sostanza - il posto di primo ministro). Due settimane più tardi l'esercito israeliano attaccò gli accampamenti di Gaza, uccidendo dozzine di soldati egiziani. Questo fatto è ora considerato il punto di svolta nella storia del Medio Oriente. Nasser ha più volte dichiarato che la sua decisione di acquistare armi dal blocco sovietico (la quale consentì per la prima volta all'Unione Sovietica di entrare in grande stile nella scena mediorientale) risale a questo attacco, che rivelò l'impotenza dell'esercito egiziano. Non c'è dubbio che quest'incursione segni l'inizio del periodo di incursioni e controincursioni, di terrorismo e rappresaglie crescenti, che culmina nella sanguinosa campagna dei fedà'iyyln e conduce diritto alla guerra del Sinai dell'ottobre 1956.

Perché fu effettuato l'attacco di Gaza? Non disponiamo di risposte chiare. Le infiltrazioni che lo precedettero, per pesanti che fossero, non costituivano nulla d'insolito, e certamente non meritavano la reazione massiccia di Gaza, che sconvolse l'intero equilibrio del Medio Oriente. I cinici dissero che era il modo trovato da Ben Gurion per mostrare che « il vecchio » era tornato; altri credono che l'azione risalisse a Dayan, il quale non faceva che riaffer¬

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