noi ci saremmo trovati per la prima volta in stretto contatto con almeno uno Stato arabo importante. Per la futura sicurezza di Israele ciò era più importante dei caccia Mystère. Questi ragionamenti, che contraddicevano l'esperienza accumulata da due generazioni sioniste, non guadagnarono molto terreno in Israele. Il Comitato israeliano per la liberazione algerina, da noi creato, stabilì un buon contatto con il Fin, ma non riuscì a svolgere alcun ruolo in Israele. I carri armati dell'oggi, combinati con i pericoli urgenti dell'oggi, sono sempre più reali delle prospettive politiche del domani.

Alla fine del 1954 la strada che conduceva alla guerra del Sinai, al fallimento della Francia in Algeria (e con ciò all'esaurimento dell'alleanza francoisraeliana) poteva essere nettamente intravista. (Quando, alla fine del 1967, de Gaulle fece nella sua conferenza stampa le note violente dichiarazioni anti-israeliane, noi avremmo potuto citare centinaia di nostre prese di posizione degli anni precedenti che prevedevano esattamente questo inevitabile voltafaccia.) Si sarebbe anche potuto agevolmente predire che i futuri dirigenti dell'Algeria - ad esempio Huari Bu-medienne - sarebbero divenuti l'elemento più accanitamente antisraeliano dell'intero campo arabo.

Le possibilità apertesi nel 1954 passarono inosservate, o vennero deliberatamente ignorate, e la politica israeliana seguì la familiare e ben tracciata via della tradizione sionista. Il 1954 fu quindi un anno cruciale non perché abbia rappresentato una svolta, ma anzi esattamente perché non ne rappresentò alcuna.

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