con la gente (uomini e donne indifferentemente) sono fatti di incontri-lampo, in cui emerge forse per un attimo il desiderio di un rapporto umano, ma viene immediatamente soffocato con la fuga.

In Israele, come in ogni altro paese, c'è molta gente che aspira al potere politico. I giovani politici professionisti si distinguono spesso per un ardente desiderio di raggiungere la vetta il più rapidamente possibile. Sono almeno una mezza dozzina i giovani di talento cui piacerebbe diventare presto primo ministro (tra gli altri l'ex generale Yigal Allon, l'ex capo di Stato Maggiore professor Yigael Yadin, il pupillo di Ben Gurion Shimon Peres, il ministro degli Esteri Abba Eban). Ma per nessuno di loro questa ambizione è divenuta il tema centrale della propria vita come per Dayan. Qui appunto sta la sua grande forza: nessuno diventa un capo supremo se non è disposto a sacrificare a quest'unico scopo ogni altra cosa, ogni altro interesse. Un uomo dai molti interessi, con una mente aperta e un'intelligenza curiosa, troverà arduo competere con chi si concentra esclusivamente sulla scalata al potere.

Il primo ad accorgersi di tale caratteristica di Dayan fu il suo vecchio maestro, il generale Yitzhak Sadek, il leggendario comandante del Palmach, il commando clandestino della Haganah, l'uomo che ha allevato la maggior parte dei più illustri ufficiali dell'esercito israeliano. Poco tempo prima di morire Sadek ebbe a dirmi: « Costui è l'uomo più pericoloso d'Israele. Occorre tenerlo costantemente sotto vigilanza. Non ha scrupoli né freni né senso morale; è capace di tutto ». Per chiarire meglio il suo concetto Sadek fece la seguente immaginaria ipotesi: « Un giorno Ben Gurion riunisce tutti i comandanti dell'esercito e dice loro che Yitzhak Sadek deve essere arrestato. Chiede un volontario. Con un pretesto o

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