congressi era puramente teorica. In molti paesi l'adesione all'organizzazione sionista non avveniva attraverso l'affiliazione individuale: si diveniva automaticamente suoi membri aderendo ad uno dei partiti sionisti. I partiti distribuivano i cosiddetti skelets, certificati sionisti che portavano il nome di un'antica moneta ebraica e conferivano al loro possessore il diritto di voto. Ma spessissimo si faceva a meno delle votazioni, e i partiti si distribuivano i seggi di comune accordo. Poiché la composizione del gruppo dirigente sionista non cambiava quasi mai (anche oggi i mutamenti sono assai rari), i membri della vecchia guardia si conoscevano tutti personalmente ed erano abituati a collaborare, spesso passando completamente sopra alle violente accuse scagliatesi reciprocamente durante il periodo elettorale. Nella stessa Palestina cresceva una struttura di potere controllata da tali partiti. Talvolta parecchi di questi si misero insieme per costituire una grossa organizzazione, come fu il caso dell'Histadrut (Confederazione generale dei lavoratori ebrei); in altre occasioni invece singoli partiti crearono organizzazioni proprie, come avvenne per i sindacati rivali costituiti dal Partito revisionista e dai partiti religiosi. Molti di questi istituti furono deliberatamente dotati di poteri coercitivi. L'Histadrut, che apparteneva ai partiti sionisti di sinistra, controllava l'ufficio di collocamento, senza il quale era praticamente impossibile trovare un lavoro. Essa comandava anche il Kupath Holim (Fondo malattie), un ammirevole organismo operante nel campo dell'assistenza sanitaria e dell'assicurazione contro le malattie, senza il quale un comune operaio non sarebbe mai riuscito ad assicurare alla sua famiglia il ricovero in ospedale e le cure connesse. Non si poteva appartenere al Kupath Holim senza essere inquadrati nell'Histadrut. Da questo meccanismo derivava che quando la leader-

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