Anche all'interno dell'Histadrut il potere è rigorosamente suddiviso, secondo « criteri di partito », tra i più importanti partiti operai, ciascuno dei quali fornisce agli organismi del sindacato, ad ogni livello, una quota dei propri funzionari proporzionale alla sua forza. In effetti l'Histadrut è più una federazione di partiti che una federazione di operai.

Ogni partito sionista è dunque un grande impero economico.

Il Mapam (orientato a sinistra) possiede dozzine di kibbuzim, che costituiscono parte integrante dell'apparato del partito e finanziano la sua campagna elettorale, i suoi organismi e la rete dei suoi contatti internazionali. Questi kibbuzim hanno un giro d'affari annuale di centinaia di milioni di sterline israeliane, riguardante il settore industriale e molte altre attività economiche. Essi si attendono che il partito assicuri loro un trattamento generoso da parte del governo in materia di sovvenzioni e crediti ( è questo un fattore che giuoca un ruolo importante quando il partito è chiamato a decidere se aderire oppure no ad una coalizione governativa).

Il Partito religioso nazionale possiede due banche e numerose grandi imprese economiche, e fornisce molte migliaia di posti di lavoro per rabbini, sorveglianti e ispettori che facciano rispettare i divieti sull'allevamento dei maiali e i cibi, e vari altri funzionari religiosi i cui stipendi sono pagati dal governo, dalle istituzioni municipali, dagli alberghi, dalle compagnie di navigazione e simili. Tutto ciò poggia sul perdurante successo del partito nel campo della coercizione religiosa.

I partiti di destra controllano molte attività economiche, anche se generalmente in maniera meno

diretta. Ma gli interessi d'affari di tutti i partiti minori sono eclissati dalla potenza economica del

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