verso, l'umiliazione araba potrebbe assumere, dopo disfatte ripetute dimensioni tali da rendere la pace impossibile. Sarebbe una tragedia non soltanto per gli arabi - e forse per il mondo intero -, ma anche per Israele. Un Israele prussianizzato sarebbe la negazione vivente del sogno sionista, la distruzione di tutti i valori autentici della nostra tradizione ebraica. In un'eventualità del genere noi saremmo la reincarnazione dell'Assiria, e non già quella dell'antico Israele.

Una delle storie più belle della Bibbia racconta la prova cui Dio sottopose Salomone (III libro dei Re, 3, 5-13):

« Il Signore apparve la notte in sogno a Saio-mone e gli disse: " Chiedi quello che vuoi che io ti doni ". Salomone disse: "... Dà al tuo servo un cuor docile, affinché possa giudicare il tuo popolo e discernere tra il bene e il male ".

« Piacquero al Signore le parole con cui Salomone aveva fatta tal richiesta. E il Signore disse a Saio-mone: " Siccome hai chiesto questa cosa, e, senza domandare per te lunga vita o ricchezze o la vita dei tuoi nemici, hai chiesto per te la sapienza per discernere il giusto, ecco ti ho fatto secondo le tue parole e ti ho dato un cuore così saggio e intelligente che uno simile a te non c'è mai stato né mai vi sarà dopo di te. Oltre a questo io ti do anche quelle cose che tu non hai domandate, cioè le ricchezze e la gloria, e tali che nessuno sia stato simile a te fra i re di tutti i tempi passati... " ».

Lo storico Arnold Toynbee vede in questo brano la parabola del popolo ebraico: « Con la forza del loro intelletto, gli Israeliti superarono i Filistei in potenza militare e i Fenici in valore sul mare. Essi non avevano cercato queste cose, che costituivano invece l'obiettivo dei Gentili. Avevano cercato innanzi tutto il regno di Dio, e tutto il resto fu loro dato

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