trare in un partito professante la dottrina sionista).

David Ben Gurion non fa parte della nuova formazione, perché non può soffrire il gruppo dirigente del vecchio Mapai. Rimasto solo, egli rappresenta oggi uno dei tre partiti a deputato unico (un secondo è quello di Mikounis, comunista ebreo, e il terzo è il mio). Va peraltro notato che i quattro deputati arabi del Mapai hanno lo status ufficiale di rappresentanti di altrettanti partiti a deputato unico.

Il Mapam (iniziali, nella denominazione ebraica, del Partito operaio unificato) è un gruppo sionista di sinistra, poggiante soprattutto sul Hakibuz Ha'artzi, un altro dei tre maggiori movimenti di kibbuzim. Ha un programma marxista ed è legato da un affetto platonico ai paesi comunisti, ma in realtà è estremamente sionista, non meno di qualsiasi altro partito israeliano. Ma, comunque stiano le cose, il Mapam era l'unico partito sionista a preconizzare seriamente una pace arabo-israeliana, e aveva compiuto qualche sforzo in tale direzione. I suoi tentativi sono stati peraltro ostacolati da due fattori: da un lato parecchi dei kibbuzim del partito sono stati edificati su terre espropriate agli arabi, e dall'altro il Mapam faceva parte della coalizione governativa che nel 1956 ha condotto la guerra del Sinai. Spostandosi sempre più a destra, il Mapam ha formato di recente una nuova alleanza con il Partito operaio (sulla cui base si presenterà alle prossime elezioni), e si può star certi in anticipo che ad elezioni avvenute si fonderà completamente con questo.

Quanto ai comunisti, nel 1965 si verificò al loro interno una scissione improvvisa, a seguito di divergenze sulla linea politica a livello nazionale. La maggior parte dei comunisti ebrei rimase nel Partito comunista israeliano (in sigla, Maki), che è il minore dei gruppi politici rappresentati alla Kenesset, giacché ha riportato 2000 voti in meno della mia lista, raggiun¬

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