domande oziose. Herzl non poteva che essere un ebreo europeo, perché l'intera sua concezione rispondeva ad esigenze poste dalle condizioni europee. E se non ci fosse stato Herzl le grandi necessità dell'ebraismo europeo-orientale avrebbero prodotto un altro apostolo al suo posto, che avrebbe fornito lo stesso tipo di risposte.
La cosa venne a una verifica concreta. Herzl morì per un attacco di cuore il 3 luglio 1904, all'età di quarantaquattro anni. Vicino alla fine della sua breve vita, deluso dal fallimento dei suoi sforzi di ottenere un documento che legalizzasse la creazione di uno Stato ebraico in Palestina, egli volse la sua attenzione verso altri luoghi. Per qualche tempo fermò il suo interesse sulla regione di El-Arish nel Sinai settentrionale (uno dei territori conquistati dall'esercito israeliano nella guerra del 1967). Quando questo progetto si rivelò irrealistico a causa della mancanza d'acqua nella zona, Herzl favorì l'accettazione di un'offerta fatta nel 1903 dal governo inglese di sistemare gli ebrei in una superficie di tremila miglia quadrate in Uganda. Questa presa di posizione scandalizzò le masse sioniste dell'Europa orientale, che la respinsero con disprezzo. (Ci si può chiedere che cosa sarebbe stata l'ultima guerra se l'ipotetico Israele ugandese si fosse trovato di fronte all'ostilità dell'Africa nera, a combattere gli eserciti di una lega africana! )
Date le caratteristiche di tempo e luogo della sua nascita, il sionismo non avrebbe potuto avere uno sviluppo diverso. Esso era completamente assorbito da se stesso, dalla sua grande visione nazionale e sociale, dai pericoli che minacciavano gli ebrei europei. Era inoltre troppo ocupato dai problemi che aveva di fronte nei paesi che voleva abbandonare - con la violenta polemica contro assimilazionisti, comunisti ed altri rivali - per darsi pena di quella