un'orgia di spreco, decine di milioni di sterline israeliane, la Forza Nuova spese soltanto quarantamila sterline (e naturalmente non poteva promettere né fornire a nessuno posti di lavoro o altri vantaggi).
Ancora più significativo è il fatto che la Forza Nuova è non-sionista, e che i suoi leader sono stati durante lunghi anni ostracizzati per avere sostenuto idee eretiche come il ritorno dei profughi arabi, la collaborazione con il nazionalismo arabo e l'abolizione dell'organizzazione sionista. Ciò nonostante migliaia di cittadini, in tutto il paese (e specialmente tra la giovane generazione, nei kibbuzim e nell'esercito) hanno appoggiato apertamente questo nuovo movimento. La Forza Nuova sostiene anche che Israele deve cessare di proclamarsi uno Stato ebraico, e divenire uno Stato pluralista. Essa vuole inoltre la piena eguaglianza degli arabi israeliani, la separazione completa della Sinagoga dallo Stato e la promulgazione di una costituzione scritta, ancora malauguratamente assente in Israele dopo venti anni.
Prima che un mutamento effettivo sia possibile, e il paese sia messo in grado di assumere una nuova posizione nella Regione, una lunga strada rimane da percorrere. E tuttavia il nostro successo iniziale prova finalmente che forze nuove possono nascere in Israele, che il vento del rinnovamento sta soffiando più forte, e che sta maturando una situazione suscettibile di creare le precondizioni psicologiche e politiche per la rottura del circolo vizioso, vale a dire per la soluzione del conflitto arabo-israeliano.