Capitolo dodicesimo
Dobbiamo ora rivolgere la nostra attenzione alla questione dei profughi. Nell'intera Regione, nessun problema è più di questo carico di odio, amarezza, paure e angosce. Per gli arabi il fenomeno dei profughi è una tragedia, un promemoria incessante di fallimento e di umiliazione, il ricordo vivente di un'ingiustizia patita e non raddrizzata. Per Israele i profughi rappresentano un pericolo costante, una riserva dei terroristi di domani e, peggio ancora, l'incubo della possibilità di una marea che travolga lo Stato d'Israele, la cui creazione è costata tanti sacrifici.
Analizzare le cause di questa tragedia non serve a molto. E tuttavia non pare possibile esimersene: la propaganda di ambedue le parti, basata su mezze verità se non su falsificazioni deliberate, ha avvelenato per troppo tempo l'atmosfera della Regione. In che modo, dunque, questi arabi sono divenuti dei profughi? Sono stati cacciati dai crudeli invasori israeliani che si sono impadroniti delle loro terre, come sostiene la propaganda araba, o se ne sono andati su consiglio dei loro capi, nella speranza di tornare entro pochi giorni, quando gli eserciti arabi avessero massacrato gli ebrei, secondo quanto proclama la propaganda israeliana?