in aggiunta. Vinsero i Filistei ed ereditarono la ricchezza dei Fenici, di cui godono ancor oggi ».
Sarebbe paradossale se la storia sottraesse gli israeliani a tale tradizione ebraica per farne, attraverso l'annessione e la colonizzazione di terre altrui, i continuatori del retaggio dei Filistei e dei crociati, mentre soltanto la consacrazione al compito della pace può fare conoscere loro un'era degna di Saio-mone. In questa seconda eventualità Israele realizzerebbe la piena integrazione nella sua Regione e si alleerebbe con tutti i suoi vicini a fini di pace, proprio come fece al tempo di Salomone, questo principe cui si attribuisce la stesura dell'Eccleszaste, dove sta scritto: « C'è un tempo per uccidere e un tempo per risanare ».
Il mio augurio è che noi non diventiamo la Prussia dell'Oriente, ma che invece ci sia dato un cuore pieno di comprensione e che con l'aiuto di questo discernimento del cuore e dell'intelligenza sappiamo trovare la saggezza necessaria per guarire da questo male che ci tormenta da tre generazioni: il conflitto arabo-ebraico.